A disporre l’esame autoptico è stato il sostituto procure della Repubblica dottoressa Antonella De Luca, il cui intento è quello di far luce sulle reali cause del decesso dello sfortunato ingegnere tarantino.
In aggiunta, la dottoressa ha emesso quattro avvisi di garanzia, ma al momento sembra per lo più un atto formale. Si ricorderà che l’uomo, nella mattinata di domenica scorsa, mentre partecipava ad una regata velica è improvvisamente caduto in mare mentre si trovava a bordo di un natante di 13 metri, di proprietà di una coppia di tarantini. Il 66enne, una volta finito in mare, non è più riuscito a farsi notare dalle altre imbarcazioni. La regata, immediatamente interrotta, si è così trasformata in una disperata ricerca dell’uomo, condotta assieme agli uomini della Capitaneria di Porto di Taranto. Sono poi stati questi ultimi, circa due ore dopo, a rinvenire la salma dell’uomo, trasportata dalle onde nelle vicinanze dell’isola di San Pietro.
L’autopsia di oggi servirà dunque per capire se Lioce sia caduto in mare per un malore, tale da causarne il decesso, o se effettivamente lo sfortunato pensionato sia morto per annegamento.