Sciopero Generale Confederale indetto da USB tra Prefettura e Palazzo di Città di Taranto
I lavoratori pubblici e privati, gli appartenenti alle graduatorie civiche ed i precari del lavoro, aderenti allo Sciopero Confederale indetto da USB, hanno tenuto nella mattinata di venerdì 26 maggio, un presidio, a partire dalle ore 09:00, nella zona antistante la Prefettura di Taranto per chiedere al dottor Demetrio Martino un incontro.
Gli aderenti allo sciopero, dopo aver incontrato il Prefetto, in corteo e per il tragitto più breve, hanno raggiunto Palazzo di Città, in Piazza Municipio, dove hanno stazionato per chiedere un incontro al Sindaco di Taranto su tutte le problematiche dei precari, degli idonei non vincitori delle graduatorie civiche, dei lavoratori pubblici e privati, dei dipendenti dall'Amministrazione Comunale di Taranto.
“Oggi sciopero generale per rivendicare una serie di diritti per le lavoratrici e i lavoratori. Abbiamo una situazione all'interno della sanità che è al collasso, con i servizi minimi non garantiti e un servizio pubblico che piuttosto che condannare il precariato lo alimenta. Dichiara Simona Laliscia - USB settore Sanità- che prosegue “ Abbiamo avuto quella internalizzazione del 118 che fortunatamente ha portato dei miglioramenti nelle vite di alcune lavoratrici e di alcuni lavoratori ma la situazione comunque resta sempre molto critica all'interno delle strutture ospedaliere con una serie di discriminazioni del personale soprattutto del settore privato. Siamo qui oggi, appunto, per dimostrare che siamo l'unico sindacato antagonista e conflittuale sempre e solo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Oggi è una giornata simbolo per tutta la popolazione italiana che non ce la fa più ad arrivare a fine mese per le condizioni che ormai si sono verificate in tutto il paese. È chiaro che il carovita e il potere di acquisto del Popolo ormai si è abbassato ai minimi livelli e quindi abbiamo l'esigenza di trovare una soluzione a questo fenomeno. Chiaramente USB ha iniziato questo percorso e lo ha fatto richiedendo salari minimi di €300 netti in busta e di trovare soluzioni che permettano quantomeno di affrontare questi fenomeni ” afferma Vincenzo Mercurio - Lavoro Privato USB.