Ex Ilva, giovedì manifestazione a Milano sotto la sede dell’assemblea dei soci
La richiesta è sempre la stessa: il cambio di governance all’interno di Acciaierie d’Italia e la transizione ecologica e sociale.
Richieste che i lavoratori, insieme a Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito questa mattina, lunedì 20 novembre, marciando in corteo all’interno dello stabilimento ex Ilva di Taranto, poco prima di dare il via all’assemblea di fabbrica poi sospesa, come lo saranno quelle programmate nei prossimi giorni, dal momento che, per giovedì 23 novembre, è stata programmata un’iniziativa nazionale con presidio davanti la sede della direzione di Acciaierie d’Italia in viale Certosa a Milano in concomitanza con I'assemblea dei soci,
"Il governo Meloni - chiedono Fim, Fiom e Uilm - deve aprire un confronto con le organizzazioni sindacali, diversamente continueremo nelle mobilitazioni per impedire la chiusura dello stabilimento siderurgico. Bisogna cambiare la governance per garantire il rilancio produttivo, l'occupazione e l'ambiente".
Concetti ribaditi da Biagio Prisciandaro segretario generale aggiunto della Fim Cisl. “L’azienda – ha poi aggiunto Prisciandaro – continua a dire che la fabbrica è più pulita e messa bene. Non è così e il fatto che i lavoratori con i sindacati siano sotto la sede della direzione di Taranto è sintomatico del fatto che bisogna cambiare la governance, far ripartire lo stabilimento attraverso gli investimenti, far rientrare al lavoro il personale delle manutenzioni e che, soprattutto, questo Governo non faccia accordi segreti nelle stanze dei bottoni ma – ha concluso il segretario Fim - si riunisca con le organizzazioni sindacali affinché finalmente si possa mettere fine ad una trattativa che dura ormai da troppo tempo e che, sostanzialmente, rappresenta una vergogna per l’Italia”.