Taranto flop nelle classifiche, ma non sulla sicurezza. Digregorio (Siulp): «Merito del lavoro di uomini e donne in divisa»
La classifica “Qualità della vita 2023” ottenuta grazie a un’indagine condotta da Italia Oggi Ital Communications, in collaborazione con il dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma, vede la città di Taranto agli ultimi posti in diversi settori, tra cui ambiente (101° posto); istruzione (98° su 107). Per quanto riguarda i reati e la sicurezza, Taranto però si piazza al 47° posto su 107 città in classifica.
«Classifiche a parte e che in vari settori ed ambiti vedono Taranto collocarsi agli ultimi posti, non si può certo sottacere al fatto che sul piano della sicurezza - almeno su questo - la Città Jonica non è poi messa così male. Evidentemente, è questo un merito di chi ogni giorno, per strada e in ogni avamposto di Polizia, esercita e garantisce la "messa in sicurezza" in una città in cui spesso è labile la stessa tenuta sociale, per effetto delle questioni storiche che ne hanno caratterizzato alcuni tratti».
È il commento di Antonio Digregorio, segretario generale provinciale di Taranto del sindacato di Polizia Siulp.
«Uomini e donne in divisa che riescono ad esprimere il meglio e a sacrificarsi pur tra tante difficoltà e nonostante una serie di note criticità, talvolta celate, sminuite e ridimensionate a parole (ma che obbiettivamente trovano però riscontro nei fatti di tutti i giorni) e nonostante una cronica e devastante carenza di organici che evidenzierà di qui al 2030, un’erosione impressionante della risorsa umana. Merito di chi quindi – continua Digregorio - garantisce la sicurezza di questa città. L’ultimo piano di potenziamento a nostro parere, evidenzia scarsa attenzione da parte del Ministero dell'Interno, sebbene su altri piani, Taranto, recentemente sia stata impreziosita dalla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella e si prepari ad ospitare i Giochi del Mediterraneo. Il nuovo piano di potenziamento infatti, prevede solo 10 unità in più, che fanno da sfondo ad una pianta organica che ancora ora è erosa dalle scelte del passato, da un turn over inconsistente e da devastanti quote di pensionamenti. Tutto questo – sottolinea Digregorio - ci dà la dimensione di come il Viminale, in questa delicata fase e in un Paese in cui l'economia stenta a decollare, intende trattare la materia della sicurezza. Anche qui, si sottace al fatto che Taranto, è sede di un Hotspot e come tale, già questo dovrebbe bastare per coinvolgerla in un’ottica di sistema integrato che dovrebbe vederla un passo più avanti a tutte le altre, stante anche i proclami del Ministro Piantedosi, rispetto ai quali intende rafforzare le realtà in cui è presente un CPR. Tuttavia, attendiamo fiduciosi ulteriori appostamenti in termini di risorse umane ma abbiamo il ragionevole dubbio che anche con i prossimi movimenti di dicembre, cosi come già accaduto appena qualche mese fa, arriverà personale vincitore del concorso ispettore che non potrà rimanere in sede e come tale, neanche il tempo di esplicitare i 20 giorni di congedo per trasferimento, sarà nuovamente ritrasferito altrove, come avvenuto per ben 7 di coloro che erano stati trasferiti a Taranto. Un passo avanti e 10 indietro – conclude - La politica del gambero».