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Confartigianato; il metodo palazzo Frisini anche per altri immobili abbandonati

“Il finanziamento del recupero di Palazzo Frisini è un’ottima notizia per la città, non solo perché è un’opera pubblica significativa dal punto di vista architettonico, ma anche socio culturale, con la realizzazione di spazi che favoriscono il diritto allo studio e alla cittadinanza degli studenti universitari che andranno ad abitare la residenza, nonché degli altri studenti docenti e ricercatori, attraverso servizi di supporto alla didattica e alla ricerca e attività culturali e ricreative.

Per questo – interviene il Segretario provinciale di Confartigianato Fabio Paolillo – esprimiamo il nostro pieno apprezzamento per la sinergia ed unità di intenti di Comune e Provincia di Taranto, Regione Puglia, Governo ed Adisu, un esempio di programmazione lungimirante che punta a rigenerare una vasta area del centro cittadino da decenni dimenticata, impoverita, desertificata da ogni punto di vista”.
Per il segretario generale Paolillo, infatti, quello che serve a Taranto è trasformare gli edifici ed i luoghi abbandonati da detrattori in attrattori in grado di richiamare nuovi flussi e attivare al contempo circoli rigenerativi virtuosi in grado di rigenerare lo sviluppo socio economico locale, valorizzando il patrimonio storico-culturale, architettonico, legandolo ad un tipo di fruizione innovativa ed integrata per la città, come, in questo caso, servizi residenziali per studenti universitari. E poi, diciamolo con sincerità, ci piace molto questo volto di una Taranto universitaria”.
Paolillo, poi, si dice certo che intorno al nuovo palazzo Frisini “rinascerà una rete di commercio ed artigianato di vicinato, che continuerà a rappresentare quell’elemento strutturale ed imprescindibile della nostra città e comunità, capace di mettere al centro il prezioso valore del bene relazionale”.
Ed è a questo metodo che il segretario Confartigianato guarda e su questo metodo la confederazione degli artigiani punta a tessere rapporti con l’Amministrazione comunale tarantina. 
“L’appello che quindi facciamo al sindaco di Taranto – conclude Paolillo - è insistere in questa direzione, procedendo, insieme alle maggiori rappresentanze di categoria, in un’analisi sostanziale del crescente fenomeno dei negozi sfitti e chiusi nella città e lo svuotamento progressivo delle funzioni, anche di servizi, che il centro storico di Taranto sta vivendo, per proporre alcuni progetti, qualche idea ce l’abbiamo, che potessero costituire, anche simbolicamente, una inversione di tendenza”.

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