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La Stelco il quarto potenziale acquirente di ex Ilva. I sindacati incalzano il ministro Urso

Sarebbe la Stelco, primo produttore d’acciaio del Canada, il quarto player interessato agli stabilimenti ex Ilva.

Ad anticipare che un Paese del G7 era interessato agli stabilimenti del gruppo era stato, domenica 7 luglio, il ministro alle Imprese e al Made in Italy, Adolfo Urso, durante un talk show nell’ambito del Forum in Masseria organizzato a Manduria da Bruno Vespa. Soltanto il giorno dopo, a margine dell’assemblea di Unioncamere, il ministro aveva rivelato che si trattava di un’azienda canadese mantenendo lo stretto riserbo sul nome. La Stelco, nello scorso anno ha prodotto oltre 2 dei 12 milioni di tonnellate d’acciaio del Paese.
Intanto c’è perplessità tra i sindacati che vogliono capire quanto queste manifestazioni d’interesse si possano trasformare in un’azione concreta. “In queste ore – sottolinea Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom Cgil -  un profluvio di dichiarazioni sull'ex Ilva non corrisponde alla realtà dei fatti. È  ora che il confronto negoziale si tenga nelle sedi istituzionali opportune, a partire dalla convocazione del tavolo alla presidenza del Consiglio dei ministri come richiesto unitariamente da Fim, Fiom, Uilm già da molti giorni. E il ministro Adolfo Urso – aggiunge Scarpa -  convochi il tavolo che affronti il tema della siderurgia nazionale ed europea nel suo complesso. Questa situazione – conclude il sindacalista della Fiom - sta determinando conseguenze negative per gli impianti, i lavoratori e i cittadini che stanno pagando un prezzo inaccettabile. È  necessario un piano di ripartenza concreto  con tempi certi sul ritorno delle persone al lavoro, servono le risorse per le produzioni, per le manutenzioni, per la messa in sicurezza dei lavoratori e dell'ambiente”.
Non da meno è il commento del segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella. “Ogni giorno – sottolinea Palombella - ne sentiamo una nuova sull'ex Ilva ma mi pare molto complicato metterla sul mercato. Mai visto un acquirente per un'azienda in quelle condizioni. Sarebbe interessante capire cosa mettono sul mercato. Sono sei mesi che chiediamo quale sia il piano non dico industriale ma di risalita e ancora non abbiamo visto nulla. Vogliamo - conclude Palombella - risposte concrete e non possiamo aspettare agosto per un incontro a Palazzo Chigi”.

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