Soprintendenza, tutti pronti per una grande manifestazione. Chiesto un Consiglio monotematico urgente
Un Consiglio monotematico urgente al quale invitare le associazioni culturali ioniche, i parlamentari taranti, le istituzioni, le associazioni datoriali per dire no allo scippo della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto.
È la richiesta che questa mattina, mercoledì 4 settembre, Nello De Gregorio, presidente dell’associazione “Nobilissima Taranto” ha fatto a gran voce insieme ai rappresentanti di altre associazioni culturali (il prof. Piero Massafra in rappresentanza dell’Aicc e della Dante Alighieri oltre che delle edizioni Scorpione; i rappresentanti del Dopolavoro Filatelico e degli Amici dei Musei; Loconte per Pittaggio del Baglio, Itaca e Follower of Sun; il gruppo facebook “Anche questa è Taranto”; Pippo Mazzarino per l’associazione “Aldo Moro”; Max Perrini per il Comitato qualità della vita; Gruppo Taranto del prof. Aldo Perrone) presenti alla conferenza stampa tenutasi nell’ipogeo di Palazzo Stola, in città vecchia. Non solo, entro un mese, al massimo due, organizzare una grande manifestazione di protesta che porti in piazza la città, come avvenne nel 2016, quando a cadere sotto i colpi della controriforma dell’allora ministro Franceschini era la sede della Soprintendenza archeologica. E, ancora, volantinaggio in occasione di grandi eventi organizzati in città come il convegno di studi sulla Magna Grecia o la Notte degli Ipogei o, ancora, in occasione della Notte dei Ricercatori per sensibilizzare la città e mobilitarla.
Se non è una dichiarazione di guerra al ministero della Cultura e al suo titolare, Gennaro Sangiuliano, poco ci manca. Ma, come accade spesso in situazioni come questa, occorre far presto. Perché una volta che saranno emanati i decreti attuativi della nuova riforma cui sta lavorando il ministero della Cultura nulla sarà più possibile, i margini di intervento per sovvertire ogni tipo di decisione saranno risicatissimi se non vicini allo zero.
«Siamo tornati ai tempi della controriforma Franceschini», ha esordito Nello De Gregorio, quando scomparve «la vecchia e gloriosa Soprintendenza archeologica di Puglia che aveva sede a Taranto». E l’istituzione della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo altro non fu per Taranto che «il ristoro per la perdita della sede della Soprintendenza archeologica insieme al ritorno delle competenza di tutto ciò che era archeologia, ambiente e paesaggio». Ora il colpo tremendo «con l’accorpamento – ha affondato il colpo De Gregorio - alla Soprintendenza di Lecce e Brindisi». E anche se il documento del ministero della Cultura parla di due sedi, Lecce e Taranto, senza però indicare quale delle due sarà la titolare, «noi sappiamo benissimo – ha aggiunto De Gregorio – che sarà Lecce quindi tutto scompare». A sostegno del suo ragionamento, il presidente di “Nobilissima Taranto” cita un passaggio del documento laddove c’è scritto che “...per quanto riguarda la Puglia, la Soprintendenza di Brindisi e Lecce diventa Soprintendenza di Brindisi, Lecce e Taranto con due sedi, una Lecce e un’altra a Taranto, anche in virtù dell’acquisizione delle competenze sul territorio acquisite dalla Soprintendenza subacquea cui erano assegnate in precedenza”.
Non solo Soprintendenza perché De Gregorio ha messo tutti in guardia anche sul futuro del MarTa. «Ci sono – ha detto – cose che non mi stanno affatto piacendo. Il museo era nato come grande eccellenza nazionale e una sua autonomia con una direttrice presente sette giorni su sette mentre oggi abbiamo una funzionaria, i cui meriti professionali non metto in discussione, che è presente soltanto tre giorni in quanto negli altri tre è al ministro per i Beni culturali. Questo ce la dice lunga sulle attenzioni che il Ministero, il Governo hanno nei confronti della città. Per questo Taranto deve reagire».