L’articolata ed intensa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, rappresenta una “costola” di una precedente e più complessa attività investigativa avviata a seguito dell’omicidio, avvenuto nella serata del 16 dicembre 2020, allorquando fu rinvenuto, all’interno del vespaio delle fondamenta di uno stabile del rione “Tamburi”, il cadavere di uomo.
La ricostruzione indiziaria della vicenda portò all’adozione del fermo di indiziato di delitto nei confronti di due soggetti e successivamente anche di un terzo – destinatario della odierna misura – presunto responsabile in concorso dell’omicidio volontario pluriaggravato e già detenuto presso la Casa Circondariale di Brindisi.
Nel lasso di tempo intercorso tra la cattura dei primi due soggetti e l’individuazione del terzo, i poliziotti hanno raccolto elementi idonei a ritenere che quest’ultimo avesse avviato una redditizia attività di spaccio di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina, avvalendosi della fattiva collaborazione della madre e dello zio (oggi destinatario della misura in carcere) e del fratello e della compagna (agli arresti domiciliari).
In carcere sono finiti anche altri tre pregiudicati a carico dei quali la Squadra mobile ha raccolto elementi idonei a ritenere che si tratti dei fornitori della sostanza stupefacente, movimentata in significative quantità.

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