Nuovo prezzario regionale dei lavori pubblici: aumentano i costi. Le due opzioni per “salvare” le opere
Un nuova nube sembra addensarsi sul cielo dei Giochi del Mediterraneo tornato apparentemente sereno dopo il via libera di ieri, lunedì 8 luglio, al secondo masterplan presentato dal commissario straordinario Massimo Ferrarese al Consiglio direttivo del comitato organizzatore per la presa d’atto.
Messa nel cassetto la lettera che il presidente Emiliano ha inviato a tutti i soggetti interessati lamentando alcune mancanze nella relazione con la Regione Puglia, ecco che a prendersi la scena è il nuovo prezzario dei lavori pubblici emesso dall’ente di via Gentile e che è entrato in vigore dallo scorso 1 luglio. Con il nuovo prezzario, tutte le opere che andranno in appalto subiranno un incremento percentuale dei costi preventivati. Regola alle quale non sfuggiranno neanche le opere infrastrutturali previste per i XX Giochi del Mediterraneo.
Un problema, però, di facile soluzione, gettano acqua sul fuoco dal Comitato organizzatore. In pratica ci sono due strade percorribili. La prima: il progettista dichiara di aver tenuto conto del leggero aumento e quindi di ritenere congrue le cifre necessarie per la realizzazione della struttura dopodichè si può procedere all’appalto dell’opera. La seconda strada: nel caso in cui non ci dovesse essere la dichiarazione di congruità da parte del progettista, si procede con lo stralcio di un intervento previsto nel progetto salvo poi reinserirlo, in un secondo momento, utilizzando i ribassi d’asta per la sua realizzazione.
Più complicato, invece, è reperire i circa 30 milioni di euro necessari per l’organizzazione dell’importante kermesse sportiva. Il Mef, infatti, nella giornata di oggi, martedì 9 luglio, ha risposto al quesito posto dal commissario straordinario ufficializzando che i 275 milioni di euro vanno utilizzati esclusivamente per la realizzazione delle strutture sportive e, di conseguenza, anche i ribassi d’asta vanno utilizzati in quella direzione. Per cui per le navi da crociera che ospiteranno gli atleti, per la logistica, per l’hospitality eccetera ci sarà da mettere mani al portafogli. Chi dovrà farlo? Sicuramente sarà necessario fare una richiesta specifica al Governo così come Regione Puglia e Comune di Taranto dovranno pensare di contribuire in qualche modo oltre che andare alla ricerca di sponsor.
Tornando alla Regione Puglia. Nella giornata di ieri, lunedì 8, il presidente Emiliano, che non ha partecipato ai lavori del Consiglio direttivo del comitato organizzatore, ha inviato una lettera (indirizzata a tutti gli attori in campo) eccependo il non coinvolgimento nella redazione del secondo masterplan, nell’individuazione di alcuni Comuni ospitanti rispetto ad altri “così come non risulta evidente – si legge nella missiva – il livello di condivisione degli interventi proposti con le federazioni sportive competenti. Prendo atto – scrive ancora Emiliano – di un rilevante incremento dei costi di alcuni interventi già inseriti nel piano stralcio per i quali occorre valutare con grande attenzione l’effettiva fattibilità dei tempi di realizzazione. Constato – aggiunge – che alcune richieste relative al secondo stralcio non sono state prese in considerazione con particolare riferimento al PalaRicciardi di Taranto e alle infrastrutture connesse al Centro nautico e alle attrezzature tecnologiche”.
Una lettera pesante, anche se si conclude con la piena disponibilità alla collaborazione ma, facendo riferimento a quanto stabilito dalla recente sentenza della Corte costituzionale, l’interlocuzione, ricordano fonti vicine al Comitato, va fatta tra Governo e Regione mentre le scelte logistiche rientrano nelle funzioni del commissario straordinario. La corsa ad ostacoli continua.