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Lo Iacovone come lo Gewiss Stadium? A Bergamo lavori iniziati 6 anni fa

Sul filo del rasoio. Pericolosamente sul filo del rasoio. È la situazione che si trova a vivere il commissario straordinario Massimo Ferrarese e, con lui, il comitato organizzatore della XX edizione dei Giochi del Mediterraneo. La prossima settimana sarà quella decisiva per le sorti dell’organizzazione. Se dal governo non dovessero arrivare i tanto attesi, e a questo punto sospirati, decreti attuativi tutto potrebbe crollare come un castello di carte.


All’appello, infatti, mancano i 106 milioni di euro necessari a finanziare gli interventi previsti dal secondo masterplan quello che contiene le opere più impattanti ovvero la ristrutturazione dello stadio Iacovone, la realizzazione dello Stadio del nuoto, il PalaRicciardi e il Centro per gli sport acquatici che, tutti insieme, assorbono più della metà del budget.
Con la recente nomina dell’ex assessore comunale Mattia Giorno da parte del presidente Emiliano e il fatto che questi abbia già partecipato, in rappresentanza dell’Ente di via Gentile, all’ultima riunione del comitato organizzatore fa ben sperare. Quanto meno sul fatto che, una volta arrivati i decreti attuativi, la Regione possa esprimere celermente il suo parere magari mettendo da parte i recenti mal di pancia per essere stata poco coinvolta nelle ultimi decisioni e perché alcuni correttivi proposti, soprattutto in ordine al Centro degli sport acquatici, non sono stati presi in considerazione. Come si ricorderà, secondo una recente sentenza della Corte costituzionale, il governo deve chiedere il parere della Regione in merito ai decreti attuativi anche se, però, la stessa Corte suprema ha precisato che, in mancanza di accordo, prevalgono le determinazioni del governo. Ma al di là di questo, è necessario bruciare le tappe perché, poi, una volta firmati i decreti questi devono passare sotto la lente della Corte dei Conti.
Si capisce, a questo punto, perché il tempo si restringe sempre di più. Se i decreti dovessero arrivare nella metà della prima settimana tutto, ancora, è recuperabile perché, incassato questo importante passaggio, il commissario Ferrarese potrà procedere all’emanazione, entro la metà di questo mese, dei bandi di gara (utilizzando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa in quanto quella che prevede il massimo ribasso, pur facendo risparmiare almeno un mese, si espone a ricorsi in quanto per l’appalto integrato - progettazione e realizzazione -  il massimo ribasso non è previsto) in modo da andare in aggiudicazione dei lavori entro fine settembre. Questo permetterebbe ad ottobre di affidare gli interventi alle imprese aggiudicatarie in modo da far partire i cantieri entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda lo Iacovone, l’opera più imponente per la cui realizzazione sono previsti 59 milioni di euro, e l’opportunità di far giocare la squadra alla presenza di pubblico in concomitanza del cantiere, da molti (politici e non) è stato portato ad esempio il caso dello Gewiss Stadium di Bergamo. L’Atalanta, infatti, ha potuto disputare le gare interne di campionato, di Coppa Italia e di Europa League tra le mura amiche pur in presenza del cantiere per la ristrutturazione dell’impianto (tra i lavori c’era la demolizione e ricostruzione della curva Nord “Federico Pisani”, la parziale demolizione e ricostruzione della tribuna, la demolizione, completata a giugno del 2023, della curva Sud “Piermario Morosini” e ricostruzione prevista entro il 2024). La differenza sostanziale tra Bergamo e Taranto è che allo Gewiss Stadium i lavori, solo adesso in fase di ultimazione, hanno avuto inizio il 29 aprile del 2019 ovvero 6 anni fa per cui è stato molto più facile contemperare le esigenze di squadra e pubblico con quelle delle aziende impegnate nei lavori. Se a Taranto tutto andrà in porto, per il rifacimento dello Iacovone resteranno soltanto 18 mesi. Una differenza non da poco che nulla toglie, però, alla decisione della Commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli che potrebbe dare  il via libera al binomio lavori-Taranto calcio sempre che ci sia, visto quello che sta accadendo, ancora una squadra di calcio a Taranto.

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