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Alla ricerca di 45 milioni di euro, aspettando Anac e Corte dei Conti

Si presenta come una settimana cruciale quella che si è aperta per i Giochi del Mediterraneo.

Incassati i decreti attuativi, che hanno reso disponibili i 107 milioni di euro della seconda tranche, e concluse tutte le fasi burocratiche necessarie per rendere operative le progettazioni relative alle grandi opere (stadio Erasmo Iacovone, PalaRicciardi, Stadio del nuoto, Centro per gli sport acquatici, per quanto riguarda Taranto; copertura dello stadio di calcio di Lecce, per quanto riguarda il capoluogo salentino), c’è da attendere i pronunciamenti dell’Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione) sulla correttezza delle procedure relative alle progettazione, e della Corte dei Conti per quanto riguarda gli interventi e le cifre previste per la realizzazione delle strutture ricomprese nel secondo masterplan.
Due provvedimenti importanti per poter poi passare alla fase successiva: quella dell’indizione dei bandi per le gare in modo da poter arrivare a fine ottobre per l’aggiudicazione dei lavori e a fine novembre per la progettazione esecutiva da parte dell’azienda vincitrice in modo che tra fine dicembre e inizio gennaio 2025 si possano aprire i cantieri e dare il via ai lavori.
Ma c’è un non do importantissimo che resta ancora da sciogliere: quello dell’hospitality. Per i Giochi del Mediterraneo sono previste, tra atleti, staff e delegazioni, 6mila persone che dovranno essere alloggiate e rifocillate oltre che assistite in tutte le fasi della kermesse sportiva. Per poter realizzare tutto ciò occorrono qualcosa come 40/45 milioni di euro che, al momento, non ci sono. Infatti queste sono cifre che vanno reperite attraverso altri canali dal momento che i 275 milioni di euro (primo e secondo masterplan) messi a disposizione dal governo vanno utilizzati esclusivamente per la realizzazione e ristrutturazione degli impianti sportivi.
Una nuova corsa contro il tempo. Accantonata l’idea della creazione di un Villaggio olimpico, per il quale ormai non ci sono più i tempi tecnici, si sta pensando all’utilizzo di due navi da crociera da ormeggiare nel porto di Taranto. Anche in questo caso occorre fare in fretta perché le compagnie che si intenderà coinvolgere nell’operazione a breve cominceranno a programmare, se già non lo hanno fatto, gli itinerari, e le navi da utilizzare, per il 2026 anno in cui si disputeranno i Giochi del Mediterraneo.
In una recente intervista rilasciata a Cronache tarantine il commissario straordinario Massimo Ferrarese ha dichiarato di aver avviato con il governo interlocuzioni proprio per venire a capo della situazione e trovare i fondi necessari. Dopo Ferragosto, alla ripresa dell’attività parlamentare, da Palazzo Chigi potrebbero arrivare segnali in tal senso. Nel frattempo, nei giorni scorsi, si è registrata la disponibilità di Federalberghi a trovare soluzioni con la proposta di un tavolo tecnico intorno al quale far sedere le parti in causa. Ma il nodo dei 40/45 milioni resta tutto da sciogliere. Una alternativa potrebbe essere il ricorso a sponsor nazionali e internazionali in grado di contribuire all’importante kermesse sportiva che calamiterà l’attenzione su Taranto di tutto il mondo sportivo.

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