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I 5 Stelle sul tavolo del sindaco mettono nove punti programmatici

Piena convergenza sul programma elettorale del sindaco Melucci. Il Movimento 5 Stelle ha rotto gli indugi e ha siglato la pax con il primo cittadino tanto da partecipare, giovedì prossimo, all’incontro di maggioranza.


È stato, quello di oggi pomeriggio, lunedì 6, un incontro sereno tra il primo cittadino e i referenti dei 5 Stelle, col presidente provinciale Francesco Nevoli in prima linea. A Melucci il movimento ha sottoposto un documento politico con il quale ha ritenuto imprescindibili “una immediata e puntuale verifica degli obiettivi fissati con la sottoscrizione del Contratto dei cittadini che è all’interno del programma elettorale della coalizione Ecosistema Taranto. 
È stata un’analisi approfondita quella che i 5 Stelle hanno fatto al proprio interno soprattutto alla luce degli ultimi accadimenti ma, soprattutto, molto hanno giocato nella decisione finale le parole del sindaco che l’agenda per gli interventi in città non sarà subordinata alle scadenze elettorali . 
E i temi e gli obiettivi che i 5 Stelle continuano a ritenere prioritari e irrinunciabili perché il movimento possa continuare a dare sostegno alla maggioranza fluida targata Melucci, sono nove: gestione dei rifiuti (contratto di servizio, erogazione delle risorse finanziarie necessarie per attuare la raccolta differenziata, piano di risanamento e salvaguardia dei posti di lavoro), piano urbanistico generale, città vecchia (verifica di tutti i lavori eseguiti e da eseguire con i fondi, 90 milioni di euro, rinvenienti dal Cis), Giochi del Mediterraneo (rilanciando il progetto iniziale), tributi locali predisponendo un piano da mettere in relazione con il Documento strategico del commercio, Università, l’approvazione di un nuovo regolamento che garantisca l’effettiva rotazione degli affidamenti diretti e del conferimento delle consulenze, fiume Tara con un serio confronto sugli impatti ambientali negativi legati alla realizzazione dell’impianto di dissalazione previsto sulle sorgenti del fiume, l’approvazione in Consiglio comunale della mozione sul salario minimo e lotta alla precarietà.
Nove punti che il sindaco ha incamerato, che ha fatto propri sui quali si è detto pronto a lavorare con tutti i partner di maggioranza.

Confcooperative a gamba tesa: “Melucci non è mai stato del Pd”
La vicenda relativa alla decisione, poi resa ufficiale, del sindaco Melucci dal Pd si arricchisce di un nuovo capitolo.
A prendere carta e penna , questa volta, è Carlo Martello, segretario generale di Confcooperative Taranto, il quale, senza mezze misure, mette in guardia tutti dall’errore che si sta commettendo perché è sbagliato dire che Melucci sia uscito dal Pd in quanto, in realtà, “non vi è mai entrato, e non è certamente un problema di tessera ma di formazione umana, culturale, sociale che lo ha reso sempre estraneo a questo partito”. 
Per Martello, la decisione del primo cittadino altro non è che “l’ultimo atto, almeno così si spera che sia, di qualche decennio di illusioni e delusioni per una città che ha sempre sperato di risalire la china e invece è precipitata sempre più giù, pagando anche prezzi altissimi con la perdita di vite umane”.
Poi il segretario generale di Confcooperative Taranto si lancia in un excursus storico ricordando che “con l’amministrazione Di Bello abbiamo sognato di salire alle stelle e siamo invece precipitati all’inferno del dissesto finanziario, quindi dieci anni di amministrazione Stefàno caratterizzati da inedia amministrativa e frenetica turnazione di assessori, alla conclusione di questo non esaltante periodo la difficoltà dei partiti di individuare al proprio interno le candidature giuste trovate poi in un imprenditore del porto e nel direttore del carcere”. Fino ad arrivare ai giorni nostri.
“Ruolo dei partiti – fa presente Martello - è quello di leggere e condividere i bisogni e le aspettative delle persone organizzando le risposte adeguate, ovviamente con le varie diversità e differenze, così come variegata è la società umana, che esprime anche differenze contrastanti che i partiti devono armonizzare. Melucci, per varie ragioni, è sempre stato lontano da questo ruolo e quindi estraneo alla ragion d’essere di qualunque partito e, nel caso, del Partito democratico”. 
E, poiché oggi Taranto aspira “a un futuro finalmente migliore, a una guida che sappia ricostruire una comunità purtroppo dissolta”, concluder Martello, non è il momento “di temere per la perdita di finanziamenti in corso ma quello di esprimere candidati credibili che ci prendano per mano portandoci fuori dalla tempesta”.

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