Giochi del Mediterraneo, il Pd: sbagliato escludere la Regione dai soci fondatori”

Mentre si lavora alacremente per trovare la migliore soluzione possibile per recuperare i ritardi accumulati per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo (si starebbe pensando di chiedere a Sport e Salute, società del ministero di Economia e Finanza, di stilare un cronoprogramma dei lavori e accorciare al massimo i tempi dell’iter per i lavori allo stadio Iacovone, del centro nautico e del Palaricciardi nonché chiedere all’Anac una deroga a quanto previsto dal nuovo Codice degli Appalti) ecco che arriva una dura accusa dal Pd ionico.

“Lo Statuto che regola il nuovo Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo è stato approvato inderogabilmente senza possibilità di emendamenti, figlio di un atteggiamento scorretto, fuori luogo, e lontano dalla politica che collabora per raggiungere gli obiettivi”, dice senza mezze misure Anna Filippetti, segretario provinciale del Pd ionico.
Ma non per questo il Pd non continuerà, “come ha fatto in questi anni”, a lavorare “alla riuscita di questo evento perché, al contrario di alcuni esponenti di Governo, metterà sempre prima di qualunque rancore politico e personale il bene di un'intera comunità”.
In particolare ai Dem non è andata giù l’esclusione tra i soci fondatori della Regione Puglia anche perché, ricorda Anna Filippetti, l’idea dei Giochi del Mediterraneo a Taranto “trova le sue radici nella Legge regionale n. 2 del 25 gennaio 2018 (presentata dall’allora consigliere regionale Gianni Liviano, ndr) che portò all’elaborazione partecipata del Piano Strategico per Taranto, Taranto Futuro Prossimo, come strumento di concertazione e condivisione utile a promuovere il necessario cambiamento delle direttrici di sviluppo, attraverso azioni strategiche integrate, prioritariamente orientate al risanamento ambientale e allo sviluppo locale”.
Per cui, fa presente la segretaria Dem, i Giochi sono la manifestazione tangibile, conclude Anna Filippetti, “di una volontà politica, frutto di un impegno che è stato profuso dal governo regionale del presidente Emiliano oltre che dall’amministrazione Melucci e dai nostri parlamentari, Ubaldo Pagano in testa”.