Il sindaco Melucci al Pd: “Disponibile al rientro in Giunta di Viggiano”
Per tutta la giornata di oggi, lunedì 20 novembre, ma anche nei giorni scorsi, i pontieri sono stati al lavoro per ridurre le distanze e ricucire lo strappo consumatosi venerdì tra il sindaco Rinaldo Melucci e il Partito democratico ionico sulla decisione del primo cittadino di ritirare la delega Ambiente, Qualità della vita e Affari legali all’assessore Francesca Viggiano, vicepresidente regionale dei dem, e affidarla ad Angelica Lussoso, esponente del gruppo consiliare Taranto futuro e in predicato di passare tra le fila di Italia viva insieme agli altri componenti il gruppo (Adriano Tribbia e Patrizia Migliolo)
Lavoro che deve essere stato proficuo perché, a quanto pare, il sindaco si sarebbe detto disponibile a rivedere la sua decisione e di restituire la delega a Francesca Viggiano. Una decisione questa che ha fatto slittare di quarant’otto ore le direzioni cittadina e provinciale del Pd originariamente convocate nel pomeriggio di lunedì 20. Una retromarcia comunicata, a quanto parte, da Melucci al segretario regionale del Pd, Domenico De Santis, proprio a ridosso della riunione della direzione del partito.
L’aria che si respira è quella dell’attesa perché ovviamente con il ritorno di Francesca Viggiani in Giunta il sindaco adesso ha il problema di dover liberare una casella posto che l’Assessorato affidato ad Angelica Lusso resterebbe tale. Nei Comuni al di sopra dei 15mila abitanti, infatti, il consigliere comunale al quale viene assegnata la delega assessorile non può più ritornare a svolgere il ruolo di consigliere qualora il sindaco decidesse di sollevarlo dall’incarico. Nel Caso della Lussoso, non ha fatto neanche in tempo a sedersi sulla sedia che l’assessorato è svanito.
Al Pd ora sperano che al sindaco Melucci non venga in mente di toccare qualche altro assessore dem. Del resto, la battaglia intrapresa dal Pd, pronto anche ad arrivare al punto estremo di ritirare la propria delegazione dalla Giunta, è di principio: non è tanto sul nome di Francesca Viggiano, sarebbe stato lo stesso anche se il provvedimento di rimozione avesse riguardato altri esponenti del partito, quanto sul fatto che la delegazione dem non va toccata soprattutto dopo la decisione di Melucci di uscire dal Pd.
Un vero e proprio rompicapo. Un cul de sac nel quale il sindaco adesso si trova imbrigliato.
Tra gli assessori che potrebbero rischiare il posto potrebbe esserci Mattia Giorno. Se è vero che ha ricoperto ruoli all’interno del Pd – è stato lui a formare la lista dem per le elezioni che hanno riconfermato Melucci sindaco -, è anche vero che la sua è stata una nomina tecnica in capo al primo cittadino. A meno che Melucci non assuma la salomonica decisione di spacchettare qualche delega.
Tornando alla breve riunione del direttivo Pd, nel corso dell’incontro non c’è stata traccia, in quanto nessuno dei diretti interessati lo ha portato e consegnato, del fantomatico documento firmato dai consiglieri Pd Bianca Boshnjaku, Michele De Martino e Valerio Papa e da alcuni rappresentanti dei circoli cittadini e dal presidente di Kyma ambiente Gianpiero Mancarelli in controtendenza con le posizioni di quello dei segretari regionali di Pd, Con e M5S (appoggio esterno) e dei segretari cittadino provinciale (ritiro della delegazione e appoggio esterno).
Intanto, chi sembra in marcia verso i banchi dell’opposizione, ma visti gli sviluppi dell’ultima ora lo scenario potrebbe cambiare, è Antonio Lenti il quale, insieme al coordinamento esecutivo di Europa Verde Taranto, sta valutando sulla propria permanenza in maggioranza. Alla base delle perplessità di Europa Verde è la scelta “di dare un assessorato cosi importante e delicato per Taranto, come quello all’Ambiente, ad un partito nazionale come Italia viva, che stride con la nostra visione e la nostra storia”.
Secondo Europa Verde si sta lavorando troppo “per rafforzare posizioni politiche piuttosto che concentrarsi sul programma elettorale e sulle criticità ed urgenze che attanagliano la nostra città”.
Nei prossimi giorni anche le componenti di Europa Verde si incontreranno per discutere di tutto ciò. “Se si dovesse continuare con questa continua instabilità dovuta spesso a ricatti politici per interessi personali, che impediscono di fatto di poter lavorare per la città, - conclude Europa Verde - non assumeremo posizioni ambigue ma saremmo costretti a prendere provvedimenti estremi”.