Dalla consultazione delle graduatorie di ciascuna misura, abbiamo fatto due rapidi conti ed in provincia di Taranto, di 1,8 mld, arriveranno solo 2,5 mln.
Nello specifico, nessun progetto finanziato nella nostra provincia per i borghi su 23 finanziati in Puglia, per i giardini storici su 4 finanziati in Puglia, per gli edifici di culto del FEC su 33 finanziati in Puglia, per i musei statali e siti culturali su 5 finanziati in Puglia.
Sono beneficiari di finanziamento 5 progetti di messa in sicurezza di luoghi di culto su 16 in Puglia, un progetto di efficientamento di un cinema su 12 in Puglia e due per teatri su 16 in Puglia.
Senza contare i 20 mln della linea A preassegnati ad un solo borgo per regione, Accadia per la Puglia, graduatorie alla mano sulle restanti misure in Puglia arrivano poco più di 76 mln e di questi, come detto, 2,5 mln in provincia di Taranto. Un risultato magro a dir poco, soprattutto se a cultura e patrimonio storico ormai da tempo attribuiamo tutti un ruolo fondamentale nel determinare nuove e diverse dinamiche di sviluppo locale.
Sappiamo analizzare con responsabilità le questioni e leggere con attenzione le carte. Comprendiamo che di comuni fino a 5mila abitanti con borghi storici non ne abbiamo molti, che abbiamo solo due edifici di culto nel FEC (peraltro non oggetto di finanziamento), ma il punto non è questo.
Ci siamo trovati spesso in passato a commentare situazioni come questa, per l’edilizia scolastica come per il dissesto idrogeologico. Tranne alcune eccezioni, le solite, quando si tratta di competere con gli altri territori pugliesi o d’Italia su progetti e finanziamenti ne usciamo spesso con le ossa rotte.
In quest’occasione ci troviamo però in ambito PNRR. Di PNRR si discute molto e unanime è il coro di consensi sulla funzione salvifica e di rinascita di questo straordinario programma di finanziamenti pubblici. Ci si dimentica, molto spesso, che tranne una parte di finanziamenti già territorializzata su progetti specifici, tutto il resto va conquistato sul campo, con l’impegno ed il lavoro, con l’organizzazione di competenze tecniche e capacità amministrative.
Una parte consistente delle risorse è infatti a disposizione dei comuni, chiamati a già a partire da fine 2021 ad uno sforzo straordinario per partecipare a bandi competitivi su diverse tematiche ed ambiti di riqualificazione del territorio, sociali e culturali. Serve progettare, serve farlo bene e con velocità, e serve soprattutto costruire reti di competenze territoriali in grado di colmare deficit organizzativi e di capacità e di supportare al meglio le strutture comunali.
Come sempre, ANCE è disponibile ad attivarsi per fare rete, mettere in campo energie e competenze, confrontarsi per costruire una collaborazione forte con istituzioni locali e rappresentanze economiche e professionali. Non esiste altra strada, e sarebbe un errore madornale intrattenerci in chiacchiere anziché mettersi tutti insieme a progettare.

Quotidiano Online Cronache Tarantine - Registrazione al Tribunale di Taranto n. 4/2014 del 18/03/2014
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