Centrodestra in ambasce; Verdi, Socialismo XXI a Avs pronti a sfilarsi e Cito (Mario) si candida a sindaco

In difficoltà. Il centrodestra ionico è in difficoltà. Le riunioni si affastellano una sull’altra ma l’esito è sempre lo stesso, almeno per il momento: nulla di fatto.
Fratelli d’Italia continua a insistere sul fatto che il candidato sindaco debba uscire dal perimetro del centrodestra.
Tradotto: no a Francesco Tacente. Il presidente del Ctp, pur essendo stato nominato nel consiglio di amministrazione del consorzio di trasporti dall’allora presidente della Provincia, Giovanni Gugliotti, ha rafforzato i suoi legami con Melucci nel tempo, fino a confluire in 'Io C’entro', il movimento politico-culturale a cui hanno aderito assessori e consiglieri comunali dell'ex maggioranza. Tuttavia, molti esponenti del centrodestra, soprattutto a livello di base, considerano i melucciani come il 'diavolo a San Pietro'.
Sì a Gianluca Mongelli, segretario cittadino di FdI, nel caso di scelta politica, e a Luca Lazzàro (tra l’altro presente all’iniziativa organizzata dall’on. Iaia nella giornata del 15 marzo sulla Zes unica), presidente di Confagricoltura Puglia, se dovesse prevalere la linea della società civile.
Contro la posizione di FdI c’è la Lega. Il partito di Matteo Salvini a Taranto è quello che spinge, al contrario, per la candidatura a sindaco di Francesco Tacente ed è quello che è pronto ad accogliere in lista gran parte dei melucciani. Infine Forza Italia. Qui il nome proposto è quello del consigliere regionale ed ex consigliere comunale Massimiliano Di Cuia. Il problema è che il partito sembra essere spaccato sul suo nome dal momento che parte del partito gli rimprovera di aver contribuito, firmando le dimissioni, alla caduta del Melucci bis. Anche se il partito non disdegna il nome di Tacente.
La sensazione è che, alla fine, il nome al centrodestra ionico lo detti… Roma come avvenne nel caso di Walter Musillo, ex segretario provinciale del Pd, candidato contro Melucci e sconfitto al primo turno.
Intanto a sorpresa ecco irrompere sulla scena politica Mario Cito. Il figlio d’arte ha scelto le colonne della Gazzetta del Mezzogiorno per annunciare la sua candidatura a sindaco dicendosi pronto ad allestire in quattro e quattr’otto una lista di 32 candidati.
Ai Verdi non è piaciuta la fuga in avanti. “Il nome di Bitetti andava prima condiviso con noi”
«Siamo rammaricati per il metodo utilizzato: l'accordo tra Pd e CON sul nome di Piero Bitetti, è stato comunicato alla stampa prima che allo stesso tavolo nel quale noi avevamo proposto una figura civica di alto profilo, che potesse far sintesi tra tutti facendoci uscire dall'impasse che si era creato. Avremmo auspicato maggiore partecipazione e trasparenza in questo processo».
Verdi Europa, Avs, Socialismo XXI e Possibile vanno dritti al nòcciolo della questione: prima la condivisione al tavolo del centrosinistra poi l’annuncio ufficiale alla stampa e non il percorso inverso come verificatosi.
In ogni caso, «lunedì parteciperemo al tavolo del centrosinistra, per portare i nostri punti programmatici inderogabili, già discussi con i nostri iscritti. La nostra permanenza nella coalizione – dicono i responsabili di Verdi, Asv, Socialismo XXI e Possibile - dipenderà dalla condivisione di questi temi per noi fondamentali. In caso contrario, dovremo valutare altre opzioni».
Temi che riportano a una gestione corretta dei rifiuti e del verde pubblico, la gestione pubblica dei nidi, un welfare di qualità, politiche giovanili e culturali, la tutela della salute e dell’ambiente, l'impegno per alternative all'economia fossile, la lotta alla disoccupazione e al lavoro nero e per il reimpiego dei lavoratori Ilva attraverso i fondi del JTF e le bonifiche.